- GIANCARLO ZANAFREDI -


MOMENTI DI VITA SPORTIVA CHE IL TEMPO NON HA CANCELLATO


intervista a Giancarlo Zanafredi

in occasione del 25° di fondazione della Polisportiva, pubblicata sul libro "La Grande Avventura"

il gesto atletico di Giancarlo Zanafredi nel salto in alto
Abbiamo chiesto a Gian Carlo Zanafredi, ex atleta, di ricordarci la sua esperienza sportiva.

Ricordare l'esperienza in Polisportiva vuol dire ripercorrere un quarto di secolo (non per questo mi sento anziano, "...anzi..."). Un'avventura umana e sportiva che ha segnato certamente la mia vita. Tuttora mi ritrovo nello stesso meraviglioso ambiente, con mansioni diverse, ma con lo stesso entusiasmo di allora. Un entusiasmo che cerco oggi di trasmettere, per quanto mi e' possibile, anche ai giovani della nostra comunita'. Com'e' possibile dimenticare quando la domenica mattina dovevi andare alla "campestre" con la neve, il freddo, la pioggia e non sentivi nulla di tutto cio' perche' la voglia di correre, di confrontarti con gli altri, di stare con i tuoi amici, era cio' che piu' contava. Le avventure domenicali al campo scuola di Mantova, prima sulla "terra rossa" e poi sul "tartan". Quello scantinato delle scuole elementari adibito a spogliatoio per il calcio, senza doccia, senza riscaldamento; l'unico calore proveniva dal fiato di quelle 15-20 persone che si trovavano in poco piu' di 20 mq.; quando c'erano difficolta' economiche per proseguire l'attivita' e si dovevano effettuare piu' campionati per non lasciare fermi i ragazzi; quando i nostri pongisti riuscirono ad arrivare alla serie nazionale "B2" di tennistavolo e si dovette rinunciare per mancanza di fondi, poiche' le uniche risorse a disposizione dovevano servire per coprire l'attivita' di tutta la societa' e il pulmino verde per le trasferte, acquistato in fin di vita e rimesso in piedi dopo tante sere d'inverno grazie anche all'aiuto di amici carrozzieri; e poi, passando gli anni, non potro' dimenticare quando il nostro "don" parti' per un'altra parrocchia. Fu certamente per me, per noi, come se la Polisportiva si svuotasse, lasciandoci una eredita', un impegno, una missione non indifferente. Ma come lui stesso ci disse nella sua ultima omelia, citando la parabola del seminatore "...i semi sono caduti nella terra buona e produrranno cento volte tanto...". E grazie al forte gruppo di dirigenti, che con il passare degli anni il don aveva formato, la Polisportiva non ha interrotto il suo cammino. Ripercorrere 25 anni e' un compito non indifferente perche' tanti sono i ricordi. Questo ed altro ancora permettera' di festeggiare il venticinquesimo di fondazione della Polisportiva Rivarolese, nella consapevolezza di aver contribuito in tutti questi anni alla maturazione di tanti giovani e di aver proposto l'esperienza di uno sport genuino ed autentico. I giovani della nostra comunita' hanno bisogno di persone, di amici che diano fiducia, stima, riconoscenza, amore. Nell'amore dato quotidianamente da famiglia, scuola, societa' sportiva, oratorio, i nostri giovani potranno capire quale sara' la loro missione per uno stile di vita nel quale si intrecciano profondamente le proprie qualita' e virtu'.