MOMENTI DI VITA SPORTIVA CHE IL TEMPO NON HA CANCELLATO


Intervista a Giuseppina Mussetola. E' stata tra le atleti di maggior spicco nella Polisportiva Rivarolese dei primi anni '70. In atletica si è laureata per sei volte campionessa provinciale in gare di velocità, mentre si è aggiudicata per una volta il titolo provinciale di corsa campestre e una volta il titolo di corsa podistica; attualmente detiene ancora alcuni records societari. Terminata l'attività agonistica nel 1976, ha svolto per alcuni anni la doppia funzione di dirigente della Polisportiva e di giudice di gara.

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il gesto atletico di Giuseppina Mussetola in una gara di velocita'

(Intervista a Giuseppina Mussetola in occasione del 25° di fondazione della Polisportiva, pubblicata sul libro "La Grande Avventura")

Secondo te, che effetto ha avuto sui giovani di Rivarolo la nascita della Polisportiva?
Senza dubbio un effetto positivo che ha cambiato le abitudini dei giovani di allora. Iscriversi e gareggiare per la Polisportiva non significava solo fare dell'attività sportiva fine a se stessa, ma era anche l'occasione per poter uscire dalla solita routine, conoscere luoghi e persone nuove, stare in compagnia, divertirsi in modo sano ed educativo.
Da chi era composto il grande "squadrone femminile"?
A distanza di così tanti anni ricordo con un pizzico di nostalgia che quella "mitica" squadra era molto forte, soprattutto nella velocità, settore che ha visto vincere più volte Mara Scaglioni e Maria Teresa Simonazzi, quest'ultima molto valida anche nel lancio del disco. Nel salto in lungo ottime le prestazioni di Giulia Azzali.Le migliori saltatrice nell'alto erano Elisa Mazza, Costantina Buttarelli e Anna Maria Fantini.Un'atleta molto valida e polivalente era Maria Grazia Sarzi Sartori che, oltre alle vittorie sulle medie distanze (400-800-1000 mt.), partecipava con successo anche alla staffetta veloce, che oltre a me vedeva impegnate a turno anche la E. Mazza, A.M. Fantini e C. Buttarelli. Infine da non dimenticare le ottime gare di Enrica Orlandi nel getto del peso.
Qual era il segreto di tanti successi della Polisportiva?
La costanza. Inizialmente le gare venivano disputate quasi alla stregua di un passatempo, di un diversivo, ma poi le buone prestazioni che ne scaturivano hanno inevitabilmente fatto nascere in noi un forte spirito di competizione, unito ad un forte impegno per raggiungere i risultati sperati.
E quali erano le maggiori soddisfazioni?
Se la forza e gli stimoli maggiori ci venivano dalle vittorie ottenute e dai trofei conquistati, non da meno era la gioia e la soddisfazione di dover solo partecipare alle gare. La nostra forza veniva dal fatto che eravamo un gruppo molto unito, che cercava di sconfiggere le debolezze dei compagni in difficoltà. I momenti più belli erano sicuramente quelli delle trasferte. Ci divertivamo molto insieme, si rideva, si scherzava, si facevano nuove amicizie, ognuno diventava un protagonista. Come non ricordare con piacere i "mitici" e a volte avventurosi viaggi in pullman o in treno a Milano, Gorizia, Piacenza, Belluno ed altri posti ancora.- Don Gianmario, fondatore della Polisportiva, in quali rapporti si univa a voi, cosa significava per voi?Don Gianmario era l'artefice di ogni iniziativa della Polisportiva, il riferimento di tutti i suoi partecipanti, il "capo" dell'organizzazione societaria. Il "Don" era praticamente tutto. Molto ha dato alla Polisportiva e molto ha ricevuto. Il "Don" teneva molto al successo della squadra, ci seguiva costantemente negli allenamenti e si prodigava affinché il comportamento dei ragazzi fosse sempre buono e le cose venissero fatte seriamente.
Cosa ne pensi della Polisportiva di oggi e a quella di cui hai fatto parte?
Lo spirito e gli ideali che animano la Polisportiva, con il passare degli anni sono rimasti immutati, mentre dal punto di vista agonistico ho l'impressione che oggi tra i ragazzi ci sia più superficialità nell'affrontare gli impegni sportivi. Allora eravamo più consapevoli e responsabili mentre ora, con l'inevitabile mutamento della società, i giovani nel tempo libero restano coinvolti da maggiori interessi.
Un bilancio di questi 25 anni di Polisportiva e un augurio per il futuro.
Un tempo c'era molto entusiasmo e partecipazione a tutte le attività sportive, mentre in questi ultimi anni c'è stato un forte calo di adesioni e soprattutto le attività praticate sono state sensibilmente limitate. La mia speranza, che è anche quella di noi dirigenti ed ex atleti, è di veder invertita questa tendenza e fare in modo che i giovani tornino a scoprire gli alti valori dello sport.