MOMENTI DI VITA SPORTIVA CHE IL TEMPO NON HA CANCELLATO


Intervista a Gian Carlo Fantini. Da sempre inserito nell'organico della Polisportiva Rivarolese, prima come atleta e poi come dirigente, vanta numerose affermazioni a livello provinciale e una interregionale. Specialista nel lungo e nella velocità. Gli appartiene un invidiabile record sui 100 metri piani con 11"00 stabiliti a Pandino nel 1975.

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il gesto atletico di Giancarlo Fantini nel salto in lungo

(Intervista a Gian Carlo Fantini in occasione del 25° di fondazione della Polisportiva, pubblicata sul libro "La Grande Avventura")

Innanzitutto raccontaci di quella straordinaria impresa di Pandino.
Quell'8 giugno 1975 era una giornata molto calda e ricordo che partecipai alla gare dei 100 mt. perché non era in programma quella del salto in lungo, la mia specialità; quindi il record venne quasi per caso. In finale, dopo una prima falsa partenza, arrivai secondo alla spalle di Claudio Fortini, famoso atleta della Riccardi Milano, e ottenni questo bellissimo tempo, che per la verità mi sorprese non poco.

Dunque era il salto in lungo la tua specialità?

Si, nel salto in lungo vantavo prestazioni migliori e ad alcune gare sono legati i miei ricordi più belli, come il 6,59 ottenuto all'Arena di Milano ed una gara ai campionati studenteschi disputata a Ferrara.

Da chi era composta la squadra della Polisportiva?

Il nostro era un bel gruppo, gente simpatica, allegra e tutti appassionati di sport. Alle gare partecipavamo sempre in tanti, sia perché ci divertivamo molto, ma anche per conquistare molti punti per la società. Ricordo i compagni della staffetta, ovvero Federico Rech, forte anche sui 400 mt., Giacomo Bonelli e Guido Boroni di Sabbioneta, ma c'erano anche Giacomo Badalini, insuperabile sui 1000 mt., Claudio Fraccari, Fausto Americano, Vincenzo Fontanesi, plurivincitore sui 2000 mt. e Gian Carlo Zanafredi che svettava più in … alto di tutti.

Per quale motivo questo gruppo rimase molto legato alla Polisportiva anche in seguito?
Sicuramente per la passione allo sport ed in particolare per l'atletica. Infatti in molti abbiamo preso parte ai corsi per giudici di gare e siamo pure entrati nella dirigenza della società. Questo per nostra libera scelta.

Quali erano le emozioni o le paure prima di affrontare una gara?
Quando partecipavamo alle gare di alto livello, come all'Arena di Milano, noi della Polisportiva eravamo là anche per imparare, osservare atleti più forti e cercare di apprendere nei particolari le varie tecniche di preparazione a un salto, a una corsa ecc. Paure ed emozioni particolari non ce n'erano, in quanto cercavamo sempre di dare il massimo, senza poi disperarsi se il risultato sperato non arrivava.

Un fatto o un aneddoto curioso che ti viene in mente?
Ricordo alcune sfide sui 100 mt. con Roberto Motta di Gazzuolo, il quale, nonostante ci tenesse molto a questa gara, usciva sempre battuto di poco e si arrabbiava moltissimo.

Un bilancio di questi 25 anni di Polisportiva e un augurio per il futuro.
Un tempo c'era molto entusiasmo e partecipazione a tutte le attività sportive, mentre in questi ultimi anni c'è stato un forte calo di adesioni e soprattutto le attività praticate sono state sensibilmente limitate. La mia speranza, che è anche quella di noi dirigenti ed ex atleti, è di veder invertita questa tendenza e fare in modo che i giovani tornino a scoprire gli alti valori dello sport.